venerdì 22 febbraio 2013

Profezie

"In tutte le profezie è scritta la distruzione del mondo. E tutte le profezie dicono che l'uomo sarà l'origine della sua stessa distruzione. Ma nei secoli la vita che si rinnova ha creato anche una generazione di amanti e sognatori, uomini e donne che non sognavano la distruzione del mondo ma la costruzione di un mondo di farfalle e usignoli. I portatori di sogni proliferarono nel mondo, attaccati ferocemente dai portatori di profezie catastrofiche.
Li chiamarono illusi, romantici, pensatori utopici, dissero che le loro parole erano vecchie, e in effetti lo erano, perchè la memoria del paradiso è antica nel cuore dell'uomo."
 
Non so chi abbia scritto queste parole: si tratta di una citazione letta non so più dove, che mi sono appuntata su un pezzetto di carta volante e ho conservato nel mio taccuino (ci sarebbero da scrivere dei tomi sulla quantità di roba che giace in vario stato di conservazione nella borsa delle donne e mia in particolare, ma questo argomento lo lasceremo per un altro post...). Mi è sembrata una coincidenza significativa che mi sia capitato in mano alla vigilia di un appuntamento elettorale importante come quello di domenica, ma al di là dell'occasione politica il senso del messaggio è parecchio più ampio.
 
 
Lascio a voi lettori di commentarlo, e spero siano molti i portatori sani di sogni, e molto contagiosi, perchè ce n'è bisogno.
 
Buon fine settimana a chi passa di qua

venerdì 15 febbraio 2013

Pipe e gentilezza

Ciao a tutti.
 
Il mio agente a Dublino mi ha testè annunciato che lo storico negozio di pipe e tabacchi Peterson ha traslocato dalla sede storica in Grafton Street, il "salotto buono" della città, per Nassau Street, altra grande strada nelle vicinanze. La cosa mi ha un po' sorpreso e rattristato, perchè quello era un punto fermo della Dublino che ho conosciuto nel lontano 1999 ed ho imparato ad amare. Non sono mai stata e non sono una fumatrice, ma il negozio aveva tutto il fascino dell'Irlanda tradizionale e la verve della "Tigre Celtica" moderna, quindi lo si trova segnalato su ogni guida turistica della città. Pertanto ci avevo fatto una capatina nel mio primo viaggio irlandese, ed avevo avuto la fortuna di imbattermi in quello che credo fosse il titolare, un imponente signore con i capelli bianchi, gli occhi di un azzurro cristallino ed un sorriso luminoso. Da vero appassionato, si era lanciato in dettagliate spiegazioni sulle tecniche di realizzazione delle pipe, sui materiali, sul loro utilizzo (aveva anche provato a vendermi una minuscola pipa di sepiolite non più lunga di 10 cm, assicurandomi che avrei fatto un figurone...).
Come vedete, l'occasionale informativa di un amico mi ha fatto scattare tutta una serie di ricordi meravigliosi, e potrei tranquillamente andare avanti per ore citando aneddoti, incontri, posti da visitare, allegre scorpacciate, camminate nel verde (spesso sotto la pioggia...). In ogni caso, la tendenza al sorriso e alla gentilezza pare essere una caratteristica ricorrente nel popolo irlandese, come anche lo spirito burlone e ironico in tutte le situazioni.
 
E' della mia opinione anche Edward Enfield, autore de Irlanda gentile : humor e avventure a pedali di un eccentrico gentleman inglese, ed. Ediciclo 2010.
Questo arzillo signore, classe 1929, giornalista televisivo, radiofonico e della carta stampata, una volta andato in pensione nel 1992 si è dedicato alle due ruote, e munito del suo docile destriero ha percorso Francia, Grecia, Irlanda in solitaria. Dai suoi viaggi sono nati dei reportage di successo e questo libro delizioso, scritto con tipico humor britannico e con l'occhio acuto di chi ha visto tanto e sa dove puntare.
Sentite cosa dice:" Mi sembrava che l'intera repubblica stesse cospirando per fare in modo che mi divertissi... Sembrano felici di vederti. E poi, è un posto indicibilmente bello. Ero preparato per questo, ma non per la varietà. Un momento ti sembra di stare nel Lake District, e quello dopo sei in Cornovaglia; poi potresti ritrovarti sulla luna; poi sei nel deserto; poi nella valle più bella che si possa immaginare; e poi vicino a un fiordo norvegese".
 
Nel mio piccolo concordo con quanto asserito da Enfield, che ha scelto uno dei mezzi di trasporto migliori per godersi questo piccolo paese. Il lento incedere della bicicletta infatti permette di apprezzare paesaggi e persone, facilita i contatti umani per le soste decisamente più frequenti di un viaggio in automobile e reca con sè quel pizzico di imprevisto che non guasta mai per chi è tanto avventuroso da affidarsi alle sue sole forze e a due ruote anzichè a quattro.
 
Oltre alla cronaca precisa e divertente che accompagna tutte le tappe di questo viaggio lungo la costa occidentale dell'Irlanda, punteggiato da memorabili colazioni e incontri via via buffi, assurdi, malinconici, l'Autore ci omaggia in appendice di utili informazioni nel caso decidessimo di imbarcarci nell'impresa.
Apprenderemo così che:
" Qualunque stagione scegliate, è improbabile che non troviate la pioggia, prima o poi... Non preoccupatevi, non pioverà tutto il tempo - o almeno a me non è successo."
e che:
"In Irlanda, a meno che non abbiate una fame insaziabile di musica dal vivo nei pub (di cui c'è grande abbondanza) alla fine della giornata potreste dovervela cavare da soli. Per questo vi consiglio di portare con voi un numero sufficiente di libri economici e di lasciarli via via che proseguite, in modo da alleggerire il peso sulla bici"
 
Concludo rubandogli una frase:
Se l'Irlanda vi piacerà anche solo la metà di quanto è piaciuta a me, allora sarà un'esperienza splendida.

venerdì 8 febbraio 2013

In nome di Dio, andatevene!

Il titolo si ispira al discorso che Oliver Cromwell pronunciò il 20 aprile 1653 sciogliendo il parlamento inglese.
 
Oliver Cromwell 1599-1658
    Quello che segue è il testo integrale dell'intervento. 
 
"È tempo per me di fare qualcosa che avrei dovuto fare molto tempo fa: mettere fine alla vostra permanenza in questo posto, che voi avete disonorato disprezzandone tutte le virtù e profanato con la pratica di ogni vizio; siete un gruppo fazioso, nemici del buon governo, banda di miserabili mercenari, scambiereste il vostro Paese con Esaù per un piatto di lenticchie; come Giuda, tradireste il vostro Dio per pochi spiccioli.
Avete conservato almeno una virtù? C'è almeno un vizio che non avete preso? Il mio cavallo crede più di voi; l'oro è il vostro Dio; chi fra voi non baratterebbe la propria coscienza in cambio di soldi? È rimasto qualcuno a cui almeno interessa il bene della Nazione?
Voi, sporche prostitute, non avete forse sporcato questo sacro luogo, trasformato il tempio del Signore in una tana di lupi con i vostri principi immorali e atti malvagi? Siete diventati intollerabilmente odiosi per l'intera nazione; il popolo vi aveva scelto per riparare le ingiustizie, siete voi ora l'ingiustizia! ... Ora basta! Portate via la vostra chincaglieria luccicante e chiudete le porte a chiave. In nome di Dio, andatevene!".
(I discorsi che hanno cambiato il mondo, ed. White Star , 2012).
 
Interessante sarebbe cercare di leggere queste parole astraendosi dal contesto di allora, per comprendere come esse incarnino benissimo anche il diffuso senso di antipolitica odierno. So che molti altri hanno ripreso questo discorso su carta stampata o in rete, perchè si attaglia ad ogni epoca, paese, parte politica.
Ovviamente, questo post non ha finalità di tipo politico, ma esclusivamente di ricostruzione storica: per la precisione intende porre l'accento su come sentimenti e motivazioni che sembrano sempre nuovi non siano altro che il ripetersi di analoghi sentimenti che erano accesi in epoche passate, anche molto lontane dalla nostra.
Lo stesso Cromwell, dopo essere stato alla testa delle forze che abbatterono temporaneamente la monarchia inglese, instaurando la repubblica del Commonwealth of England, governò Inghilterra, Scozia e Irlanda con il titolo di Lord Protettore (con tutti i poteri di un dittatore, in pratica) dal 16 dicembre 1653 fino alla morte. Un percorso, come si vede, "trasversale" nelle forme di governo.

Voglio sottolinearne comunque l'urgenza di integrità e pulizia, il senso forte di una missione per il bene del proprio Paese, da salvaguardare e difendere, la necessità di impegnarsi in prima persona perchè ciò accada. Allora come oggi.

Buon fine settimana a chi passa di qua.

sabato 2 febbraio 2013

I consigli di zia Epp alle donne di oggi

Consiglio di vita
Tieni sempre aperta la mente e libero l'intestino. Chiudi la prima e sarai una noia, chiudili entrambi e sarai un noioso cadavere. E nessuno ti ascolterà più. All'intestino servono fibre: mangia fiocchi d'avena alla mattina e patate con la buccia. Anche la mente ha bisogno di fibre: non addolcirla troppo con romanzi d'amore ma riempila di storie dure. Il tuo cervello ne espellerà la gran parte, così come l'intestino farà con avena e patate. Leggi Shakespeare, la Bibbia, Mr. Tennyson e la meravigliosa Miss Dickinson. E non avere fretta. Perchè correre, d'altronde, quando ovunque andrai sarai assediata dalla morte? Arriverà a suo tempo. Così, quando sarà sarà. E mangia, pensa e vivi bene. E quando sarà il momento morirai bene.

Ciao a tutti.
Questo paragrafo è stato tratto da un libro pubblicato in Italia da Sonzogno nel 2010: I consigli di zia Epp alle donne di oggi, autrice la signora Elspeth Marr che è vissuta a cavallo del XIX e XX secolo. Si tratta più precisamente di una raccolta di appunti e citazioni della suddetta che il pronipote Christopher Rush ha ritenuto meritevole di pubblicazione. La copertina spiega inoltre: Il quaderno privato di una lady vittoriana, dagli afrodisiaci alla castità, dalle proprietà segrete delle violette all'elogio delle buone letture.
Zia Epp (la chiamerò così d'ora in poi) era appunto una matura signora, a detta del pronipote rigida e severa, nata e vissuta in piena epoca vittoriana, che non brilla certo per liberalità di pensiero e costume. Qui invece trovate, in ordine rigorosamente alfabetico, un lungo elenco di consigli un po' su tutto, rivolti ad una ragazza di cui non conosciamo l'identità: ma che consigli, e che ragionamenti! Chi si aspetta di leggere il solito compendio di ricette di cucina o di bellezza propri di una donna di quell'epoca, si troverà piacevolmente sorpreso, perchè la signora era uno spirito libero e forte e si esprimeva con una schiettezza e apertura mentale sbalorditive, anche per i nostri giorni.
Certo, non mancano numerosi riferimenti alla cucina e ai migliori ingredienti per una maschera di bellezza, nonchè piccoli numerosi consigli di medicina naturale, ma i suoi commenti spaziano dal pratico (alitosi, calli, foruncoli, emorroidi...), per passare al mistico (creazione, fede, reincarnazione, anima...) e al filosofico (verità, carpe diem, grande amore, ecc.).
Sembra anche che abbia voluto lasciare traccia di sè e del suo pensiero al di là dell'utilità della sua misteriosa destinataria, spesso in aperta contestazione dei dettami di Stato, Chiesa, società (ad esempio, consultate la voce Dio e l'origine dell'universo, oppure Evoluzione, o Matrimonio, o ancora Storia o Tribunali). Dimostra una fame di vita, meglio, di buona vita, piena di interessi e attività, di letture e di affetti, che riempie il cuore di chi legge.
Con chi abbiamo a che fare? Con la severa dama vittoriana, un po' semplice e bigotta,  che dedica un paragrafo al significato dei sogni o all'uso dell'urina per scacciare gli spiriti maligni, o con la donna ardente e appassionata che dichiara:"La vita può essere un sogno, una farsa, una febbra spasmodica, un misero spettacolo, un'ombra, una vetrata istoriata, una scacchiera di notti e giorni e molto altro...Per questo non sprecarla. La miglior vita vissuta è quella che ti permette, alla fine di tutto, di dire con sincerità:"Ho scaldato entrambe le mani vicino al fuoco della vita: affonda, e io sono pronto ad andarmene"?
Femminista nel senso più produttivo e serio del termine, zia Epp rivendicava il diritto ad esistere e scegliere liberamente della propria esistenza, a partire dalle letture, per passare al matrimonio e alla politica. Il paragrafo intitolato Donne e quello seguente Donne, emancipazione delle, sono un inno alla donna ed alla femminilità, perchè Gli uomini sono la gloria, la burla e l'enigma, ma tu sei la meraviglia vivente del mondo, le altre sette sono solo storia.
Per par condicio, suggerisco la lettura del paragrafo Uomini, ironico fino ad essere caustico, divertente e un po' amaro.

Non vado avanti, perchè i passi meritevoli di citazione sono numerosissimi e di sicuro ho commesso peccato di omissione: pertanto, vi invito caldamente alla lettura dei consigli di zia Epp, così da non trascurare nessuno di essi. Assicuro divertimento, riflessione, poesia e tempo speso bene.

Buon fine settimana a chi passa di qua!