venerdì 8 marzo 2013

Naturalmente, 8 marzo

So di possedere il corpo debole e fragile di una donna, ma ho il cuore e lo stomaco di un re... (Elisabetta I^ d'Inghilterra, nel discorso di incoraggiamento alle truppe inglesi, 1588: credetemi, quanto detto vale per tutte le donne, alcune lo sanno, altre devono ancora scoprirlo)
 
L'unica questione che resta da risolvere ora è: le donne sono persone? Difficilmente credo che qualcuno dei nostri oppositori avrà l'ardire di negarlo. Le donne, in quanto persone, sono quindi cittadine, e nessuno Stato ha il diritto di promulgare una nuova legge o imporne una vecchia che limiti i loro privilegi o immunità... (Susan B. Anthony, 1873: all'epoca era in ballo il diritto di voto, ma oggi? Quanti diritti sono formalmente riconosciuti e nella pratica restano inattuati? La strada è lunga)
 
Chiedo agli uomini americani presenti a questo incontro: che cosa direste se nel vostro Stato vi trovaste di fronte all'alternativa di uccidere o concedere i diritti di cittadinanza alle donne che godono, in gran parte, del vostro rispetto, che sapete vivere esistenze utili, che conoscete, anche se non personalmente, che sapete essere animate dalle cause più nobili, che sono alla ricerca della libertà e del potere per prestare un utile servizio pubblico? Bene, c'è una sola risposta a questa alternativa e c'è una sola via d'uscita, a meno che non siate preparati a riportare indietro la civiltà di due o tre generazioni: dovete dare a quelle donne il voto (Emmeline Pankhurst, 1913: il voto ancora oggi è negato a gran parte delle donne del mondo, così come il diritto elementare di gestire la propria vita e le proprie scelte)
 
Se istruisci un bambino avrai un uomo istruito. Se istruisci una donna avrai una donna, una famiglia e una società istruita (Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina nel 1986)
 
Se vogliamo che ogni ragazza sia istruita e se vogliamo la pace in tutto il mondo, allora dobbiamo lottare e rimanere unite. Non aspettiamo che altri lo facciano al posto nostro (Malala Yousafzai, 15 anni, 2013, all'uscita dall'ospedale in cui era ricoverata dopo aver subito un attentato il 9 ottobre 2012: chiedeva, per sè e per tutte le donne, la possibilità, il diritto di andare a scuola, studiare, imparare. I talebani hanno rivendicato l'attentato, aggiungendo che questa ragazzina era il simbolo degli infedeli e dell'oscenità...)
 
Buona Festa della Donna a tutte, lo sia sempre

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