lunedì 25 giugno 2012

Biblioteche, librerie e ... fiducia

Ciao a tutti. Sabato scorso, gironzolando per la rete, ho trovato una segnalazione (che poi cito a fondo post) da cui traggo l'immagine che vi propongo:

Questa la traduzione per chi non masticasse l'inglese:
"Durante l'orario d'apertura i libri sulla veranda costano uno 50 centesimi o 5 due dollari.
Quando il negozio è chiuso, sentitevi liberi di prenderli in prestito o tenerli e pagarmi più tardi.
In qualsiasi momento: se non avete soldi per comprarvi i libri e dovete o volete leggere, servitevi pure.
Si accettano donazioni
Il proprietario"
(Fonte: http://www.buzzfeed.com/expresident/pictures-that-will-restore-your-faith-in-humanity; vi assicuro che anche il resto di questo post è molto bello e consolante).

Mi ha colpito molto la frase in neretto, perchè sintetizza la fame di lettura (...dovete o volete leggere...) che per alcuni individui è analoga a quella per il cibo, un bisogno insopprimibile che non può essere ignorato. L'anonimo libraio ha pensato che valesse la pena rischiare un danno economico, il furto dei propri libri, magari atti di vandalismo, per venire incontro a questa necessità. La sua fiducia è rivolta non solo all'onestà degli uomini, ma anche alla loro capacità di crescita e miglioramento attraverso i libri, la lettura e in ultima analisi, attraverso l'informazione e la conoscenza. Sarei tentata di scomodare (e, come vedete, lo faccio) perfino le opere di misericordia richieste da Gesù nel Vangelo di Matteo (... Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare...).

Lo stesso spirito anima anche le Biblioteche, che - lo ricordo ai pochi che non lo sapessero - non vendono i libri, ma li prestano a tutti, senza distinzioni, in un rapporto che è essenzialmente di fiducia reciproca.

Per concludere, alcuni titoli che consiglio perchè sono di piacevolissima lettura e di interesse per l'argomento:

Il vecchio che leggeva romanzi d'amore, di Luis Sepulveda, ed. Guanda, 1993

Il vecchio Antonio José Bolivar vive ai margini della foresta amazzonica equadoriana. Antonio vi è approdato dopo molte disavventure che non gli hanno lasciato molto: i suoi tanti anni, la fotografia sbiadita di una donna che fu sua moglie, i ricordi di un'esperienza - finita male - di colono bianco e i romanzi d'amore che legge e rilegge nella solitudine della sua capanna sulla riva del grande fiume. Ma nella sua mente, nel suo corpo e nel suo cuore è custodito un tesoro inesauribile, che gli viene dall'aver vissuto "dentro" la grande foresta, insieme agli indios shuar: una sapienza particolare, un accordo intimo con i ritmi e i segreti della natura che nessuno dei famelici gringos saprà mai capire

La libreria del buon romanzo, di Laurence Cossé, Roma : E/O, 2010

Un misantropo appassionato di Stendhal, nascosto in un villaggio della Savoia, viene misteriosamente rapito e abbandonato in una foresta. Una bella signora bionda, esperta guidatrice, perde il controllo dell'auto e finisce fuori strada. Intanto in Bretagna un uomo che ogni giorno faceva la sua passeggiata in riva al mare incontra due sconosciuti che lo terrorizzano. Ma il lettore capisce presto che questo non è un classico romanzo poliziesco. Gli aggressori non sono né agenti segreti né trafficanti. Non aggrediscono dei duri ma delle persone miti. Ce l'hanno in particolare con un libraio ribelle, con una malinconica ereditiera e con la libreria che i due hanno creato senza mai pensare che potesse suscitare tanto odio. Chi, tra gli appassionati della letteratura, non ha mai sognato di aprire una libreria ideale dove si vendessero solo i libri più amati? Lanciandosi nell'avventura, Francesca e Ivan, i due librai, sapevano che non sarebbe stato facile. Come scegliere i libri? Come far quadrare i conti? Ma ciò che non avevano previsto era il successo. Un successo che però scatena una sorprendente sfilza di invidie e aggressioni

I miei martedì col professore, di Mitch Albom, ed. Rizzoli, 1998

Nel 1995 l'autore vede intervistato in TV un suo vecchio professore di college con cui ha perso i contatti e che ha avuto influenza sulla sua vita. Le trasmissioni riscuotono un successo enorme e migliaia di persone gli scrivono per ricevere parole di saggezza e di conforto. Scosso, vergognandosi del proprio lungo silenzio, Albom si decide infine ad andare a trovare l'anziano professore, ormai gravemente malato, per quattordici settimane. Insieme dibattono dei temi più vari: l'amore, il denaro, la morte, i valori, la famiglia, il perdono, e ogni volta l'autore esce arricchito da quelle chiacchierate illuminanti e rivelatrici.

L'ultima lezione: la vita spiegata da un uomo che muore, di Randy Pausch, ed. Rizzoli, 2009

Nel settembre del 2OO6 Randy Pausch è un brillante professore di informatica della Carnegie Mellon University di Pittsburgh, in Pennsylvania. Ha una moglie, tre bambini e ama appassionatamente il suo lavoro, i suoi colleghi, i suoi studenti. E allora che i medici gli diagnosticano un cancro del pancreas in stadio ormai avanzato. Un anno dopo, il 18 settembre del 2007, Pausch tiene la sua ultima lezione pubblica, la "Last Lecture", davanti a un pubblico di quattrocento persone, lasciando ad amici e colleghi il suo ultimo messaggio: "Realizzate i vostri sogni d'infanzia". Con coraggio e ironia, Pausch ripercorre le tappe della sua esperienza partendo dalla lista dei desideri di quando aveva otto anni, e mentre racconta il destino (e l'importanza) di quei sogni, il suo discorso di congedo si trasforma nella testimonianza straordinaria di una vita resa unica dall'intensità con la quale è stata vissuta.

Nessun commento:

Posta un commento