lunedì 18 giugno 2012

Egli raccontava favole

Nei giorni in cui nasceva e prendeva forma l'idea di questo blog, veniva a mancare uno dei più grandi scrittori viventi, e notate che non ho detto "di fantascienza", ma scrittore e basta: Ray Bradbury. Il mio primo post vuole essere una piccola dedica all'autore di Cronache marziane, Fahrenheit 451, Il popolo dell'autunno - per citare i più conosciuti - e molti altri romanzi, ma specialmente racconti brevi.

Fu sempre un grandissimo lettore (dopo il diploma proseguì gli studi in autonomia nella biblioteca del suo quartiere a Los Angeles), ed i libri sono presenti in tutti i suoi romanzi e racconti, delle vere e proprie dichiarazioni d'amore anche quando li fa bruciare in epici roghi nel suo capolavoro Fahrenheit 451.

Provate a leggere il brano che ho ritrovato ne Il popolo dell'autunno, ed. BUR 1988, al cap. II^ e che vi riporto:
"Davanti a loro si stendeva il labirinto della biblioteca.
Fuori, nel mondo, non accadevano molte cose. Ma qui, in quella sera speciale, in una terra costruita di carta e di cuoio, poteva accadere qualsiasi cosa, e sempre qualcosa accadeva. Ascoltate, e sentirete diecimila persone che urlano con voci così alte che soltanto i cani rizzano le orecchie. Un milione di persone puliscono i cannoni, affilano le ghigliottine; i cinesi, in file di quattro, marciano eternamente. Invisibili, silenziosi, sì, ma Jim e Will - i protagonisti del romanzo, nd.r.- avevano il dono delle orecchie e dei nasi, oltre al dono delle lingue. Quella era una fabbrica di spezie di paesi lontani. Qui si stendevano deserti conosciuti. Là c'era la scrivania dietro la quale la simpatica vecchietta, la signorina Watriss, apponeva un timbro purpureo ai libri, ma più oltre c'erano il Tibet e l'Antartide, il Congo. La signorina Wills, l'altra bibliotecaria, stava attraversando la Mongolia Esterna, sfiorando con calma frammenti di Peiping e di Yokohama e di Celebes..."

Ecco, la sua biografia potete trovarla ovunque, ma la magia della sua scrittura andatela a cercare nei suoi libri: ci sono brani di una bellezza che vi farà piangere, riflessioni per cui sobbalzerete sulla sedia, sogni che vi trasporteranno lontano e visioni di un futuro che è già qua e che ha ancora da venire. Neil Gaiman lo ha definito the builder of dreams, il creatore di sogni, una definizione che si attaglia perfettamente all'uomo che ha immaginato e ci ha donato pagine indimenticabili(http://journal.neilgaiman.com/2012/06/ray-bradbury.html, in inglese).

In un'intervista Ray Bradbury ebbe a dire:"Se qualche ragazzo verrà a vedere la mia tomba di qui a cento anni, e scriverà a matita sul marmo Egli raccontava favole, io sarò felice. Non desidero fama più grande di questa". Ci tenevo a scrivere queste parole anche qui.


Libri di Ray Bradbury:


Li trovate nelle biblioteche, luoghi che (anche lui) amava.

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