mercoledì 22 agosto 2012

Oh, boy!

Ciao a tutti.
Questo post nasce da un episodio di qualche giorno fa, anche se già da un po' mi sarebbe piaciuto parlarvi di una scrittrice che amo molto. Colgo quindi l'occasione e vi lascio alla lettura di quanto segue.

Dunque, tempo fa mia sorella, grande lettrice ma donna molto impegnata fra lavoro, bambini e varie ed eventuali, mi chiede un consiglio su un libro da regalare ad un'amica. Mi scervello per elaborare una lista di titoli che tenessero conto del carattere e dei gusti della destinataria, persona di gran cuore e generosità  praticamente illimitata, e mando la mia scelta.

Fra i titoli, raccomandavo in modo particolare quelli di Marie-Aude Murail, straordinaria scrittrice francese, insignita nel 2004 dell'onorificenza di Chevalier de la Légion d'Honneur. Nata a Le Havre nel 1954, si laurea in Lettere Moderne alla Sorbona e comincia da subito a scrivere per riviste femminili pubblicando fra il 1980 ed il 1987 più di cento racconti. Esordisce a metà degli anni Ottanta con i primi romanzi per ragazzi e giovani adulti (=strana categoria di lettori che si colloca nella fascia d'età fra i 17 e i 20 anni circa, con punte verso l'alto o verso il basso a seconda delle capacità e della voglia di lettura) che riscuotono enorme successo di pubblico e critica, sia in patria che all'estero.

Elenco i più famosi, secondo me irresistibili, anzi, IRRESISTIBILI:
  • C'è un assassino in collegio, Bompiani, 1995
  • Oh, boy!, Giunti, 2008 (per cui ottenne il premio Paolo Ungari-Unicef 2008)
  • Mio fratello Simple, Giunti, 2009
  • Cécile, il futuro è per tutti, Giunti, 2010
  • Nodi al pettine, Giunti, 2011
  • Picnic al cimitero e altre stranezze : un romanzo su Charles Dickens, Giunti, 2012
Ce ne sono naturalmente altri, tutti assolutamente godibili e adatti a grandi e piccoli. Ci tengo a sottolineare questo particolare perchè, alla richiesta fatta in libreria, la commessa ha guardato un po' scandalizzata mia sorella ribattendo:"Ma sono libri per ragazzi!". No, signora, sono libri anche per ragazzi, ma, specie alcuni, sono bellissimi per ogni età e li consiglio caldamente agli adulti.
La stessa Autrice in un'intervista dice:

"Col passare degli anni mi sono accorta che i miei giovani lettori prestavano i miei libri ai loro genitori e li dividevano con i loro insegnanti. Adesso dunque posso raccontare le mie storie ai lettori di tutte età e penso talvolta alla dedica che Saint Exupéry scrisse per Il Piccolo Principe:"A Léon Werth, quando era bambino". Scrivo per quelli che sono giovani e per gli adulti che si ricordano di esserlo stati".

Tutti quelli a cui ho prestato i romanzi di Marie-Aude Murail, nessuno escluso, dopo il primo hanno voluto tutti gli altri che avevo da me, e se non li avevo ho dovuto farli arrivare con l'interprestito. E' stato uno di quei consigli azzeccati che mi hanno restituito il senso del mio lavoro ed il piacere di soddisfare l'utente.

Beh, perchè sono così belli questi libri?
Perchè parlano con forza di temi sociali e politici, ma la drammaticità delle situazioni è alleggerita da una buona dose di ironia che corre in ogni pagina.

Perchè parlano di storie qualunque che potremmo vivere anche noi, o che conosciamo per essere capitate ad amici e conoscenti.

Perchè ci fanno pensare senza imporre giudizi e facili soluzioni, penetrandoci nella mente e nel cuore con delicatezza, ma decisione.

Perchè l'Autrice adora Charles Dickens ed è una passione che condivido con lei...

Oh, boy!, per esempio, racconta le vicende dei fratellini Morlevent (14, 12 e 7 anni) rimasti orfani dopo che la mamma si è suicidata ed il padre si è dato alla macchia. Siméon, il più grande, è bravissimo a scuola, ma ha grossi problemi di salute che ignora bellamente; Morgane è una bimba silenziosa e non troppo accattivante; Venice è talmente dolce e carina che le potenziali famiglie vorrebbero adottare solo lei. I tre fratelli fanno di tutto per non essere separati ed allora l'assistente sociale scova ben due fratelli maggiori, avuti dal padre durante scappatelle extra-matrimoniali, di cui si ignorava l'esistenza: sono Josiane e Barthélemy. La prima vorrebbe solo la piccola Venice, il secondo è un giovane omosessuale irresponsabile e leggero, che sembra del tutto inadatto a prendersi cura non dico di tre bambini, ma nemmeno di se stesso. Finale a sorpresa! Sintetizzata così, è una storia tragica che muove alle lacrime; letta nella narrazione della Murail, commuove, fa sorridere, fa ridere.

Mio fratello Simple tratta invece dell'handicap:  Kléber, giovane studente di 17 anni, intende ostinatamente prendersi cura del fratello maggiore Simple, 23 anni d'età e 3 cerebrali, che il padre, preso dalla nuova, giovane moglie, vorrebbe richiudere in un istituto. I due ragazzi trovano alloggio con altri studenti, ed in breve Simple, accompagnato dal fedelissimo coniglio di peluche Signor Migliotiglio, diventerà il beniamino di tutti. Le difficoltà di gestire la situazione si fanno però via via più pesanti, Kléber teme di non farcela... e i servizi sociali già bussano alla porta per portare via il fratello.
Anche qui le risa di mischiano alle lacrime, l'Autrice riesce a raccontare le difficoltà della vita sempre con il sorriso sulle labbra.

Cécile, il futuro è per tutti vede la giovane Cécile Barrois al suo primo giorno in cattedra nella piccolissima scuola elementare Louis-Guilloux. Con sorpresa scopre che ci sono ben dodici bambini di cognome Baoulé disseminati in tutte le classi, dalla prima alla quinta: sono scappati con la famiglia dalla Costa d’Avorio dopo un colpo di stato e stanno aspettando che la loro domanda di asilo politico venga accolta. Se la scuola non è stata chiusa e venduta, se gli insegnanti non hanno perso il posto, il merito è dei Baoulé. Alla famiglia però viene negato asilo politico per "mancanza di documentazione"... Cécile allora si prende a cuore la situazione, scopre in sè un animo battagliero che non credeva di avere e coinvolge nella sua opera anche il resto del corpo docente.
Libro bello, proprio bello, che tratta tematiche attuali e offre un racconto suggestivo e incoraggiante.

Non vado avanti, ma spero di aver chiarito la mia opinione ed il mio apprezzamento per questa scrittrice. La palla passa a voi lettori. Ciao!

Nessun commento:

Posta un commento