domenica 12 agosto 2012

Un libro delizioso

Quello che vi presento oggi è purtroppo un unicum per quanto riguarda le pubblicazioni di Winifred Watson in Italia. Dico "purtroppo" perchè, oltre ad essere ormai defunta dal 2002, questa scrittrice ha pubblicato anche altro, ma qui da noi è stato tradotto solo quel gioiellino di humor britannico che è Un giorno di gloria per miss Pettigrew (lo trovate nella nostra Biblioteca, collocazione 823.9 WAT).
Winifred Watson (1907-2002) nacque a Newcastle e lavorò come segretaria fino al 1935, anno in cui si sposò e, come prescrivevano le usanze di allora, lasciò il lavoro per dedicarsi al marito. Quando nel 1938 uscì Miss Pettigrew Lives for a Day fu subito gloria e successo, bissato nel 2000 con la ripubblicazione per i tipi della prestigiosa casa editrice Persephone.

Non appena è arrivato dal mio fornitore me lo sono accaparrato, visto che ho un debole per le commedie inglesi e per certo umorismo, e il sunto in quarta di copertina prometteva bene. In questo caso le promesse sono state ampiamente mantenute, perchè è risultata una delle letture più gradevoli che abbia mai fatto, tanto da indurmi a trascorrere l'intera serata sul divano in compagnia del libro e di una tazza di thè.

Conosciamo la protagonista, miss Pettigrew, già dalle prime pagine:"...una spigolosa signora di mezza età e di media statura, magra per la scarsità di pasti nutrienti, con un'espressione timida e frustrata e un evidente terrore negli occhi, se qualcuno si fosse dato la pena di guardare. Ma al mondo non c'era più un parente, né un amico, che si curasse di sapere se miss Pettigrew era viva o morta.". Siamo in un'epoca, gli anni Trenta, in cui le possibilità di "carriera" per una donna non sposata erano veramente limitate, e si traducevano spesso in impieghi assai miseri come cameriera o istitutrice presso famiglie danarose. Nella peggiore delle ipotesi, si finiva all'ospizio dei poveri nella più completa indigenza.
La nostra eroina si trova esattamente in questa situazione, quando dall'ufficio di collocamento la indirizzano presso una misteriosa miss LaFosse, in un quartiere  e in un edificio molto esclusivi. Quando la porta si spalanca davanti a miss Pettigrew, compare una giovane dalla bellezza incantevole, avvolta in uno spumeggiante négligé che la accomuna immediatamente alla attrici del cinematografo. Già, perché "Miss Pettigrew era ferratissima in materia di abiti e comportamenti delle ragazze dello schermo: nella sua squallida, misera esistenza, l'unico clamoroso eccesso era l'abbuffata settimanale di cinema, dove per oltre due ore viveva in un mondo fatato, popolato da donne bellissime, aitanti eroi, fascinose canaglie e gentilissimi datori di lavoro, e dove non c'erano genitori prepotenti e orridi pargoli a stuzzicarla, angariarla, terrorizzarla e darle il tormento a ogni ora."

Così ha inizio una delle più divertenti e deliziose commedie inglesi, tutta giocata sull'equivoco (miss LaFosse non aveva bisogno di un'istitutrice...) e sull'incontro di due pianeti opposti, uno abitato da gente ricca e sfavillante, da svenevoli fanciulle dedite alla cura della propria carnagione e del fidanzato di turno, con pochi problemi pratici, un altro fatto per la gente piccola e modesta, in lotta quotidiana per la pagnotta.
Miss Pettigrew si trova catapultata in un mondo fatto di feste, di donne bellissime ed eleganti, di uomini tenebrosi e bei mascalzoni; a tutto questo contrappone il proprio solido buon senso, le robuste colazioni inglesi con uova e bacon, le tazze di thè al momento giusto (magari corrette con un goccio di whisky) e timidi consigli, tanto strani in quegli ambienti luccicanti da essere subito apprezzati e seguiti. E allora la timida istitutrice si butta, gioca il tutto per tutto, impersonando ruoli che ha visto solo al cinema con coraggio ed un'euforia che le faranno pensare:"Questa è la vera vita... Io non ho mai vissuto prima di adesso".

Vi lascio alla lettura di questo libro - ripeto - veramente delizioso, un sorso di acqua fresca nella calura estiva. Addio, miss Watson!

Dimenticavo: da questo libro è stato tratto anche un film omonimo nel 2008, per la regia di Bharat Nalluri.

Nessun commento:

Posta un commento