mercoledì 31 ottobre 2012

Serata con fantasma

La notte di Halloween è ormai alle porte e, inesorabile come la morte, arriva un piccolo consiglio "letterario" per chi non partecipa a feste in costume o gira per le strade a spaventare ignari passanti.

Se avete programmi più tranquilli, tipo un incontro ravvicinato col divano e una tazza di tè o cioccolata, suggerisco caldamente la compagnia di una delle più classiche e ben riuscite ghost stories che mi sono capitate sottomano: La donna in nero, della scrittrice britannica Susan Hill, ed. Polillo.


Uscito per la prima volta nel 1983, La donna in nero ha avuto l'onore di più di 40 edizioni e svariate ristampe; la piéce teatrale che ne è stata tratta è in cartellone a Londra da più di 23 anni (seconda in questo solo a Trappola per topi di Agatha Christie). Non vi propongo quindi una novità, ma veramente un classico del gotico, costruito a regola d'arte e di meritatissimo successo.
La voce narrante è quella del protagonista Arthur Kipps, avvocato londinese che la sera di Natale racconta alcuni strani, paurosi eventi che gli sono occorsi in gioventù. Appena ventenne, il giovane viene mandato dal suo capo nello sperduto villaggio di Crythin Gifford ad esaminare gli incartamenti di un'anziana cliente morta da poco, la signora Drablow.
La donna aveva condotto vita da reclusa in una tetra casa eretta fuori paese, nel bel mezzo di una palude e raggiungibile solo in alcuni momenti della giornata, perchè per il resto la strada era coperta dalle maree o avvolta nella nebbia.
Ignorando le voci dei paesani e la strana apparizione di una misteriosa donna avvolta in lugubri vesti nere, Kipps decide di stabilirsi là per esaminare la montagna di carte appartenenti alla defunta.
Beh, siamo solo all'inizio e le cupe descrizioni del villaggio e del cimitero, le reazioni dei paesani all'arrivo del giovane e soprattutto alla sua decisione di soggiornare alla casa "maledetta", nonchè la visione della dama in nero, sono già un assaggio dei brividi che ci aspettano. Sì, perchè la maestria della Hill è tale che - immagino - anche i meno paurosi a questo punto avranno lasciato l'abbraccio del plaid per alzare un po' la luce e magari accendere la tv e sentire delle voci.
Sarà immediato calarsi nei panni del protagonista, chiuso in una casa tetra e scricchiolante, aggirarsi con lui in stanze piene di mobili polverosi e oscure presenze, imbattersi in porte chiuse ed udire nell'oscurità grida lamentose provenire dalla palude.
Poco alla volta, a sue spese, Kipps scoprirà qual è il terribile segreto dei Drablow, una triste storia di odio famigliare, di vergogne da nascondere, del loro tragico epilogo. Allora fugge, ritorna alla sua normalità, credendo di lasciare l'orrore dietro di sè...
Finale al cardiopalma, veramente bellissimo, ma in generale tutto il romanzo è paragonabile ad un buon vino d'annata, da gustare in ogni sua parte.

Buon Halloween a tutti!

P.S.: Per i pigri: a marzo è uscito anche il film, protagonista un certo Daniel Radcliffe, noto ai più come il maghetto Harry Potter. Ma questo, forse, già lo sapevate.

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