lunedì 2 luglio 2012

Les choristes : i Ragazzi del coro

Scrivo questo post ancora sotto la suggestione di un film meraviglioso che mi ha suggerito un carissimo amico. Lo ringrazio pubblicamente perchè è l'ennesimo consiglio ben dato: grazie Eric!
Les choristes - I ragazzi del coro è un film del 2004 diretto da Christophe Barratier, candidato all'Oscar come miglior film straniero 2005.

Questa la trama.
Siamo nella Francia del 1949. Clement Mathieu, ex insegnante di musica e compositore fallito, viene assunto come sorvegliante in un istituto per ragazzi difficili, il collegio "Fond de l'Etang" ("Fondo dello Stagno"). Qui i suoi modi pacati e gentili si scontrano con la gestione rigida e crudele del direttore Rachin (la sua regola: azione -reazione, ossia, punizione pronta e pesante), per cui gli allievi non sono altro che piccoli delinquenti di cui non fidarsi. A poco a poco però Mathieu riesce a fare breccia nei piccoli studenti attraverso la musica e ne fa un coro unito ed entusiasta. Il canto diviene una forma di redenzione e di libertà per i piccoli rinchiusi del collegio. Mathieu scopre persino fra di loro uno studente dal talento eccezionale, Pierre Mohrange, detto Faccia d'Angelo, cui affida il ruolo del solista. Si tiene un concerto alla presenza dei benefattori del collegio e tutto fila per il meglio... fino a quando Mathieu viene licenziato a causa di un incendio appiccato alla scuola da un ex alunno fatto rinchiudere in riformatorio da Rachin per un furto che in realtà non aveva commesso.
Non racconto ovviamente come va a finire, ma preparate i fazzoletti per una conclusione consolatoria e dolcissima.

Segnalo un paio di punti che mi hanno fatto riflettere, ma preferisco che ciascuno decida da sè dopo aver visto il film.
Anzitutto il nome del collegio, Fondo dello Stagno, che costituisce una metafora molto forte della sua funzione: un "deposito", in cui abbandonare in maniera più o meno nascosta e rinchiudere ragazzi difficili o indesiderati, oppure orfani senza futuro; un posto dove seppellire e dimenticare le spine nel fianco della società e ricondurre il "diverso" in un recinto chiuso e controllato.
E' emblematica la figura di Pepinot , il più piccolo e bistrattato degli ospiti, che scappa ogni giorno fino al cancello del collegio per attendere i genitori che non verranno mai a prenderlo (perchè morti in guerra).

Molto forte è anche il personaggio di Modain, adolescente con gravi problemi psicologici e comportamentali, ragazzo irriducibile che picchia, maltratta, scappa e viene infine accusato di un furto che non ha commesso. Per lui non c'è speranza o redenzione, la musica non riuscirà a toccare il suo cuore ed il suo atto finale e tremendo sarà distruggere col fuoco quella prigione - il collegio - che per poco lo aveva costretto.
Il sorvegliante Clement Mathieu, interpretato magistralmente da G. Juniot, rappresenta una figura di insegnante modesto e un po' preso in giro, ma di grande umanità, contrapposta al cinismo rassegnato degli altri suoi colleghi, per i quali è meglio attenersi alle regole crudeli del direttore che venire incontro al disperato bisogno di amore e di attenzione dei ragazzi.
Infine, la musica. Corali toccanti, da ascoltare con gli occhi chiusi lasciandosi trasportare dall'armonia, una fuga dalle brutture del mondo.

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